IL PROGETTO
Quando un personaggio è nato, acquista subito una tale indipendenza anche dal suo stesso autore, che può esser da tutti immaginato in tant’altre situazioni in cui l’autore non pensò di metterlo, e acquistare anche, a volte, un significato che l’autore non si sognò mai di dargli!
L. Pirandello da “Sei Personaggi in cerca d’Autore”.
Il bello di essere scrittore è inventare un universo di vite possibili, intrecciarle a proprio piacimento e infine, trovare per loro un epilogo che sia soddisfacente.
Chissà se Fabio Geda, scrivendo “L’Estate alla Fine del Secolo” (Dalai, 2011) avrebbe mai immaginato che qualcun altro potesse dare un seguito alla vita dei suoi personaggi, un “cosa succede dopo la parola fine” o in alcuni casi “cos’è successo prima”. Un prequel nel sequel, per dirla in maniera cinematografica!
Ma chi potrebbe essere in grado di lanciarsi in un’impresa così ardua? Quale lettore preso dal sacro fuoco della lettura vorrà mai immaginarsi un prima e un poi per i personaggi di un romanzo che, in fondo, è stato già scritto? E soprattutto a quale scopo?
Se vi dicessi che conosco la risposta a queste domande mi credereste? Bene, allora continuate a leggere qui di seguito, perché questa storia vi sorprenderà.
Gli ingredienti per svelare questo mistero sono Roberta Strocchio, una professoressa di Italiano armata di passione per il proprio mestiere e tanta ma tantissima pazienza e dedizione per i suoi studenti, venti alunni della 3^ Liceo Scientifico dell’Istituto Madre Mazzarello di Torino che hanno accettato di mettersi in gioco e raccogliere la “sfida” proposta da La Casa degli Insegnanti per il percorso di Alternanza Scuola Lavoro di quest’anno, Enrico Cavallito, un editore che da sempre punta sui giovani dando loro l’opportunità di credere in se stessi. Ed ecco che dalle penne (sia di chi talvolta fatica ad arrivare alla fine di un libro sia di chi ha mondi interiori che è più semplice affidare alla parola scritta) e dalle matite di chi fa del disegno il proprio “sguardo sul mondo” è nato questo progetto editoriale, in cui i personaggi secondari hanno avuto il loro momento da protagonisti.
Fabio Geda ha sostenuto i ragazzi durante questa “masticazione, digestione e trasformazione di storie che una volta scritte non appartengono più allo scrittore”, definendo “L’Estate sta finendo” come “un’antologia di perle infilate nello spago della memoria”, un progetto di Alternanza Scuola Lavoro in cui, grazie al lavoro di molti, istruzione e formazione sono divenute uno spazio condiviso con creatività ed estro. L’estro dei ragazzi appunto, che sono entrati dentro le dinamiche di una realtà editoriale, scoprendosi scrittori, editor, grafici, correttori di bozze, affacciandosi in un mondo che sembra aver già detto tutto ma che, a parer loro, ha ancora molto da dire.
Sostenuti inoltre da Rino Coppola e da Alessandro Perissinotto, l’antologia ripercorre i personaggi che maggiormente hanno colpito l’immaginario dei ragazzi: si va dai genitori di Zeno, Agata e Vittorio, dei quali Nadia e Chiara ci narrano l’innamoramento vissuto dai rispettivi punti di vista (che decidono di concludere i entrambi i racconti con la stessa massima – “Nella vita le cose succedono, per un motivo o per un altro e la cosa migliore da fare è accoglierle” – come a dire che sì, si può essere diversi ma l’importante è capirsi su ciò che è importante); troviamo poi Tommaso che ci riporta indietro agli anni delle leggi razziali in cui “Tutti hanno un nome, ma io non posso usare il mio perché tradisce le mie origini. Papà non può avere un lavoro; in Italia è stato licenziato perché ebreo, in Francia è considerato un traditore italiano; non sappiamo come sostenerci. Devo nascondermi eppure non ho fatto nulla. Devo professare una religione che non è cattiva, ma non è la mia, per nascondere la religione vera in cui credo. Non ho più una casa. Ci ospitano ora qui ora là, qualcuno ci aiuta, rischiamo la vita noi e coloro che ci aiutano per viverne una dove conosco più orrori che amori”.
In questo viaggio che va dal Nord al Sud (Milano, Genova, Torino, Gubbio alcune delle città citate), conducendoci talvolta anche fuori dall’Italia (Treblinka in “Hoelle auf Erden” e Zaim ne “Il racconto di Tania”) il lettore si imbatte in creature provenienti da dimensioni altre, come i protagonisti di un sogno descritti da Federico in “Nico e le ombre” o addirittura fantasmi delicati e sensibili come lo spirito bambina che Veronica ed Ana Maria ci presentano nell’omonimo racconto.
In una società che si dimostra attirata dall’istantaneità del qui ed ora immortalandola nelle foto di Instagram, che non si dà il tempo di leggere più dei 200 caratteri contenuti in un tweet, in cui i sondaggi riportano quanto i giovani siano poco interessati alla lettura, il progetto di alternanza scuola lavoro proposto dalla Casa degli Insegnanti in collaborazione con Ce.se.di, ha un che di coraggioso. Un innovativo ritorno al passato, in cui prendersi il tempo per immaginare un finale diverso non è da considerarsi tempo perso, ma uno spazio per sognare. Il sogno questi ragazzi, insieme alla professoressa Roberta Strocchio e alla collega Cecilia Guala (l’insegnante di Disegno e Storia dell’Arte che ha affiancato i ragazzi nella realizzazione della parte grafica) lo vivranno lunedì 13 Maggio alle ore 18 al Salone del Libro di Torino…non mancate!